Campata dei Guglielmi

Sommario:

VEDUTA-ALA-DESTRA

Figura. Campata dei Guglielmi [Ala Destra del Presbiterio] vista dal Diaconico. Al centro del vano, rispettivamente, i sarcofagi di Guglielmo II detto il Buono e di Guglielmo I detto il Malo. Sullo sfondo, a sinistra, l'ingresso alla cinquecentesca Cappella di S. Benedetto. [Foto G. Oddo - 28 Agosto 2011]

 

PIANTINE-PRESB.3

Figura. Piano del Presbiterio. Da sinistra a destra: Ala Sinistra del Presbiterio o Campata di Luigi IX [C.4]; Presbiterio o Coro [C.5]; Ala Destra del Presbiterio o Campata dei Guglielmi [C.6].

 

La Campata dei Guglielmi è lo spazio corrispondente all’ala destra del presbiterio [C6]. Il termine che usiamo è in rapporto alla presenza dei due monumentali sarcofagi di Guglielmo I e II [immagini in calce] al centro del vano. Dei tre settori, in cui la superficie pavimentale è longitudinalmente scomposta, quello centrale risulta ulteriormente diviso dall'installazione dell'ampio basamento d'imposta del sarcofago di Guglielmo I.

 

Le Ali del Presbiterio

Le ali del presbiterio erano spazi adibiti ad uso funerario: in essi ebbero stabile collocazione le tombe di membri della famiglia e, temporaneamente, le spoglie del re Luigi IX di Francia, morto di peste [o dissenteria] nella vicina Africa [1270].

PIANTE.ALI.PRESB.6

Figura. A sinistra: pianta della Campata di S. Luigi [ala sinistra del presbiterio] - A destra: pianta della Campata dei Guglielmi [ala destra del presbiterio].

Gli scomparti pavimentali della Campata comprendono i tappeti 15, 16, 17, 19 e 20 [al 18 corrisponde la cornice che gira attorno al basamento del sarcofago di Guglielmo I]. Sotto l'aspetto esecutivo, il pavimento della Campata dei Gugliemi è realizzato nella tecnica ad iconografia strutturale: la lastratura, a liste marmoree e dischi di porfido e serpentino, oltre a rendere il disegno [soggetto figurativo] del pavimento, ne costituisce l'ossatura resistente discontinua.

16-19-MODULI-CORRENTI.1

Figura. Le aree a sfondo nero individuano i moduli figurativi correnti [teorici] dei settori 16 e 19 della Campata. In quanto moduli correnti, essi non presentano gli adattamenti di conversione in episodi figurativamente conclusi, né quelle regolarizzazioni tendenti ad attenuare l'effetto di netta troncatura.

 

Settore 16

Disposto all'ingresso della Campata dei Guglielmi, trasversalemente all'asse di percorrenza della Basilica, il tappeto ha una struttura figurativa basata sull'aggregazione di tre moduli, due dei quali incompleti. La particolarità dell'opera consiste sia nell'uso  di una cornice a losanghe marmoree e mosaico, del tutto simile a quella che circonda il basamento del sarcofago di Guglielmo I, sia nell'aver fornito lo schema figurativo della tardo-cinquecentesca ri-pavimentazione della navata centrale.

16-PIANTA.1_20.2

16-MOS.TOT.1_20.2

Figura. Settore 16, Totale. In alto: pianta strutturale in marmo e serpentino. In basso: riproduzione integrale. [Aggiornamento luglio 2010]

 

SETT.16-MOSAICO.3.2

Figura. Piano del Presbiterio, Campata dei Guglielmi [Ala Destra Presbiterio], Particolare settore 16, modulo 2.

 

SETT.16-MOSAICO.3.3BIS

 

16-PART.MOD.CENTR.1

Figura. Settore 16, Particolari della zona centrale [modulo 2]. Dispositivo quinconciale retto con nuclei eccentrici, ad asola quadrata. [Aggiornamento luglio 2010].

I brani quadrangolari periferici ad elementi asolati quasi-concentrici costituiscono gli episodi esecutivi, dal cui dimensionamento dipende la scrittura integrale del testo figurativo. Le riproduzioni proposte, basate su tale eccentricità, rappresentano una plausibile - ma provvisoria, e da approfondire ulteriormente - ipotesi dimensionativa della struttura iconografica.

 

Settori 17 19

I settori 17 e 19 - separati dall'installazione funeraria del sarcofago di Guglielmo I - costituiscono episodi figurativi simmetrici, redatti sulla scorta di un'identica struttura modulare. Esiste, quindi, una correlazione, che potrebbe far pensare all'esistenza di una fase unitaria, nella quale i due settori avrebbero costituito parti di un unico, grande tappeto pavimentale, esteso da un lato all'altro del vano. Ovviamente, è la simulazione ad estensione infinita [vedi oltre] che può contribuire a suffragare, o confutare, la plausibilità dell'ipotesi.

STUDI-MODULI-16-19-20.2

Figura. Il testo figurativo del settore 17 [particolare a destra] corrisponde, esattamente, alla parte inferiore del settore 19 [particolare a sinistra].

17-19.STUDI-MODULO.5

17-19.STUDI-MODULO.6

Figura. Modelli di trama compositiva evoluti da nuclei modulari biquadratici. A sinistra: versione evolutiva del settore 19 [Campata dei Guglielmi]; a destra: versione evolutiva del settore 37 [Campata di San Pietro]. La resa cromaticamente diversificata delle tracce consente di cogliere le dinamiche evolutive di ciascuna.

17-19.STUDI-MODULO.9

Figura. Configurazioni-limite di variabilità di un nucleo modulare biquadratico. Assumendo, come parametro di riferimento, il lato l del quadrato figurativo interno e indicando con s la larghezza delle tracce, il valore limite inferiore, quello in corrispondenza e al di sotto del quale [sotto a sinistra] la configurazione degenera, è: l=[2+(√2)]·s [figura di sinistra]. La seconda configurazione rappresenta il caso-limite superiore: per valori parametrici in eccesso rispetto al valore l=[(√2)/2]·L, dove L indica la larghezza delcampo operativo quadrato, si producono dissesti compositivi di carattere sintattico [sotto, a destra].

17-19.STUDI-MODULO.11

Figura. Esempi di configurazioni degeneri: sotto un certo limite del parametro, il dispositivo subisce dissesti a livello della morfologia [caso di sinistra]; al di sopra del limite opposto, i dissesti riguardano la sintassi compositiva [caso di destra].

 

17.PIANTA.2

Figura. Settore 17, Pianta della lastratura marmorea [tecnica ad iconografia strutturale]. Orientamento: nord in alto. [Aggiornamento luglio 2010]

17.PIANTA.MOS.TOTALE.1

17.PIANTA.MOS.TOTALE.2

17.PARTICOLARE.1_5.4

Figure. Settore 17, dall'alto in basso: Pianta della struttura pavimentale marmorea - Riproduzione integrale dell'opera - Particolare del tratto relativo ai moduli 2 e 3. [Aggiornamento agosto 2010]

 

17.PARTICOLARE.1_5.9

Figura. Settore 17, Particolare del terzo modulo. La grandezza del particolare consente di apprezzare i due aspetti caratteristici della trama dei settori 17 e 19: l'impossibile intreccio e lo smusso della piegatura. [Aggiornamento agosto 2010]

 

17.CENTRI-C-D

Figura. Settore 17. Le simulazioni a cerchiatura completa danno l'opportunità di valutare l'iconografia complessiva del brano e le particolari modalità di aggregazione circolare e centrifuga degli elementi.

Le composizioni destinate ad uno spazio circolare possono riguardare il perimetro, e configurarsi quindi come corone circolari, o la sua parte interna, assumendo forma ed estensione discoidali. Nel primo caso si avrà una composizione di tipo modulare, ad andamento circolare anziché retto; nel secondo, una composizione non-modulare, a sviluppo polare centrifugo. Le problematiche del primo caso attengono ai procedimenti di curvatura del modulo [illustrati altrove]; quelle del secondo caso, alla ricerca dell'esatto dimensionamento degli elementi del brano da inserire nello spazio circolare. Nel caso specifico, il quesito è, dunque, formulabile in questi termini: Come dimensionare la stella a otto punte - incipit della composizione - in modo che la redazione del brano si inserisca, esattamente, nello spazio circolare, occupandolo compiutamente? In altre parole, quale misura attribuire al lato del quadrato d'inviluppo della stella a otto punte?

Delle due esecuzioni proposte in figura, consideriamo soltanto la prima, a sinistra. Indicando con R la misura del raggio della circonferenza, al cui interno va inserito il brano, e con l quella del lato del quadrato - incognita da determinare - che circoscrive la stella, la relazione che consente di calcolare il valore di l è la seguente:

l=(1/7)·[3(√2)+2]·R.

Il brano così dimensionato avrà una grandezza tale, da renderlo perfettamente inscrivibile nello spazio circolare, cui esso è destinato. È evidente che l'esigenza di calcolo attiene più alla nostra procedura esecutiva, tendente alla determinazione della versione teorica dell'impianto compositivo, e basata, pertanto, sulla precisione delle forme e dei rapporti, che a quella del mosaicista, che, procedendo nella stesura, può manipolare, a piacimento e più o meno arbitrariamente, le variabili "interstizi" "forma" e "grandezza" delle crustae.

 

17.SIMULAZ.ESTESA.1

 

17.ICONOGRAFIA.1

Figura in alto. Simulazione ad estensione infinita. La sovrapposizione dei settori 17 e 19, rigidamente collegate nel loro effettivo rapporto di reciproca distanza, mostra una corrispondenza solo parziale alla struttura della trama. Ciò confuterebbe l'ipotesi di una pregressa esecuzione unitaria, confermando, invece, la subordinazione del piano alla presenza dell'installazione funeraria. Figura in basso. Schema iconografico. La trama del modello ad estensione infinita si compone di tracce a decorso anulare semplice [ossia, senza intrecci di tipo riflessivo]. Ogni traccia, muovendosi nel piano, descrive anelli ottagonali, che si completano nello spazio di tre moduli.

 

Settore 19

Il dispositivo iconografico del settore 19 è un'applicazione della tipologia biquadratica, declinata in una delle due opzioni evolutive [illustrate più sopra]: l'inquadratura del dispositivo è determinata dal prolungamento delle tracce dei moduli contigui. L'opzione Campata di S. Pietro [settore 37] diverge proprio in questo particolare: i dispositivi quadrati sono membrature autonome.

STUDI-MODULI-16-19-20.1

 

SETT.19.1_20.MARMO

SETT.19.1_20.TOTALE.2

Figura. Settore 19. In alto: pianta della componente marmorea [tecnica ad iconografia strutturale]. In basso: riproduzione integrale. Orientamento: nord in alto. [Aggiornamento luglio 2010]

SETT.19.1_5.PARZIALE

Figura. Settore 19, Particolare del brano centrale, costituente il modulo 2. Orientamento: nord in alto. [Aggiornamento luglio 2010]


alt

alt

Figura. Settore 19, Centri A B C D E F.

 

alt

Figura. Settore 19, Nuclei dei moduli 1 e 2.

 

alt

Figura. Modulo figurativo pavimentale a forma di stella a otto punte aguzze. Le composizioni B C D E riproducono l'effettiva resa cromatica di quattro consecutive applicazioni del modulo, in un tratto di striscia del settore 19. Il disegno A mostra, invece, la distribuzione cromatica da noi generalmente adottata nei casi di instabilità, nell'originale, dell'assegnazione di un colore a una determinata posizione della mappa compositiva. Predisponendo il modulo, il rosso e il verde si susseguiranno alternandosi regolarmente. Siamo entrati nel merito della convenzione grafica per antonomasia: il criterio di distribuzione dei colori, nei casi di assenza di una regola di assegnazione nel testo originale. I colori interessati sono, esclusivamente e dovunque, il verde [serpentino] e il rosso [porfido], e l'instabilità cromatica riguarda essi e solo essi.

 

Settore 20

Il settore 20 conclude, ad est, la sequenza dei tappeti pavimentali della Campata dei Guglielmi. Il testo figurativo dell'opera deriva dall'aggregazione, trasversale, di tre moduli, due dei quali incompleti [metà dell'intero]. La struttura iconografica, correttamente interpretabile dall'osservazione della simulazione ad estensione infinita, risulta dall'elaborazione di uno schema biquadratico, con nucleo a stella a otto punte. Pertanto, quelli che sembrano brani accessori intermediari, funzionali al distanziamento degli enunciati contenenti il dispositivo a otto petali, sono, in realtà, parti integranti della struttura dell'unità modulare.

 

20-BIS-1_20.A.3

20-BIS-1_20-STUDI.3

20-BIS-1_20-STUDI.2

20-BIS-1_20-STUDI.1

Figura. Sotto il profilo iconografico, un tappeto pavimentale è un complesso figurativo estratto da un aggregato modulare illimitato. L'autore può ritenere opportuno operare, ai confini del brano, rimaneggiamenti che attenuino e dissumulino la perentorietà del taglio. Nel settore 16, se si considera la nettezza del taglio delle tracce effluenti, tale opportunità non è stata sfruttata ed è pertanto evidente l'assenza di interventi di rimaneggiamento, successivi al prelievo.

 

20-BIS-1_20.D.3A.1

Figura. Struttura iconografica del modello ad estensione illimitata della figura precedente.

 

20-BIS-1_20.D4.1

Figura. Settore 20, Schema iconografico della trama. Ogni traccia, a decorso infinito, descrive una traiettoria ondulata, che si completa [periodicità della traccia] nell'arco di quattro moduli.

Tipologia dei settori compositivi

 

20.BIS.MOSAICO.3.1-20.1

20.BIS.MOSAICO.3.1-5.1

20-BIS-MOSAICO.PART

Figura. Il ricorso episodico ad inserimenti marmorei sotto forma di elementi a losanga e a cuneo determina una doppia dissimmetria, una dissimmetria del lato sinistro rispetto al destro, e un'altra del sopra rispetto al sotto.

 

alt

alt

Figura. In alto: Settore n. 20, sarcofago di Guglielmo II, particolari dei supporti a zampa di leone. In basso: Settore n. 20, particolari della pavimentazione [le scarpe, in basso nella foto, possono dare un riferimento sull'ordine di grandezza dei brani]. [Foto G. Oddo - Luglio 2009]

 

alt

Figura. Sarcofago di Guglielmo II, re di Sicilia dal 1171 al 18 novembre 1189, anno della morte. [Foto G. Oddo - Luglio 2009]

L'utilizzo dei cookie su questo sito serve a migliorare l'esperienza di navigazione. Leggi la policy su Cookies